Giulia 56 anni, insegnante di italiano alle medie, conduce una vita piatta dominata da un senso di abbandono essendo cresciuta in un orfanotrofio. Un incontro con una piccola mendicante al solito bar: “Il Principe Verde” e un tuffo nel passato, vero o onirico, potrebbero cambiarle la vita.
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La sceneggiatura è incentrata sul personaggio di Giulia, cinquantaseienne insegnante di italiano e latino alle medie. Inizialmente descrive come la donna viva la sua esistenza senza particolari slanci emotivi, cercando sicurezza nella routine quotidiana, passivamente come fosse spettatrice della propria vita. Si definisce un tipo da camomilla, non da caffè. Accetta con rassegnazione di dover cenare spesso da sola: sarebbe egoista da parte sua pretendere che il compagno Tommaso, sessantenne maestro elementare, rinunci alla sfida di calcetto con gli amici del mercoledì, alla partitina a carte del giovedì, alla birretta del sabato o alla pizzata del lunedì con i colleghi. Non si sente in diritto di lamentarsi visto che Tommaso non si sottrae neanche alla scopatina del martedì, dopo il TG di mezza sera o dopo la partita se è un martedì di Champions League…
Questo tono dimesso deriva da un irrisolto senso di abbandono che Giulia vive da sempre, non avendo perdonato alla mamma, che non ha mai conosciuto, di averla affidata a un istituto di suore subito dopo averla messa al mondo. Un orecchino a forma di anfora è l’unico ricordo che le rimane di lei. L’incontro con una ragazzina mendicante che le sussurra all’orecchio “cercami, cercami”, mentre Giulia le porge distrattamente una moneta da 1 euro, segna l’inizio di tutto… Quella sera Giulia si addormenta pensando alla ragazzina e a cosa significasse quel “cercami…”.
La mattina seguente si risveglia nel passato. È una ragazza sui vent’anni, entusiasta della vita, piena di speranze, una ragazza che odia la camomilla! Ricorda a stento della sua esistenza da maestra di mezza età, pensando che sia solo un incubo. Nella Roma del 1959 ritrova la bimba mendicante che, fuggendo, lascia cadere le moneta di un euro. Incontra, poi, alcune persone che conoscevano sua mamma Marisa. Viene così a sapere cosa è realmente successo alla mamma e che… la piccola mendicante altri non è che Giulia… la figlia di Marisa che ha sei anni e vive in un orfanotrofio gestito dalle suore.
Questi e altri avvenimenti portano Giulia a fare, finalmente, pace con il suo passato.Al risveglio si sente un donna diversa. Il tuffo nel passato e l’incontro con se stessa bimba, venuta dal passato per scuoterla nella sua triste esistenza presente, le hanno fatto un gran bene. Piena di energia e sicura di se quella sera “Al Principe Verde” invece della solita camomilla ordina un caffè macchiato e anche Tommaso, stranamente, ha rinunciato alla partita a carte del Giovedì per passare la serata con lei. Ho scritto questa sceneggiatura per cortometraggio tratta da uno dei miei racconti. La sceneggiatura è stata apprezzata e ha ricevuto riconoscimenti ad alcuni Festival in Italia e all'estero. Non ho esperienza in produzioni cinematografiche, ma credo che le location non siano un grosso problema. Forse potrebbe esserlo l'ambientazione di parte del corto nella Roma del 1959.